Sono iniziati gli interventi propedeutici di messa in sicurezza nell’area ex-Avir. Si volta finalmente pagina e si guarda al futuro con rinnovato ottimismo. Stiamo parlando di un’area di circa 25mila mq. nel centro città, a due passi dalla rinomata spiaggia di Serapo. Questo primo stralcio di interventi consente subito di dare risposte concrete alle attuali necessità e criticità di un ex opificio dismesso da circa 40 anni. Un intervento fondamentale anche per il rilancio del turismo locale, soprattutto nel periodo estivo, quando la richiesta di posti auto aumenta notevolmente in una zona strategica della città. I lavori di messa in sicurezza dell’immobile, rientrano nell’ambito dell’intervento generale di restauro, sistemazione e valorizzazione dell’ex area industriale dismessa. Un progetto che prevede in questa fase un complesso recupero e sistemazione dell’ex vetreria rendendola in parte finalmente aperta ai cittadini e fruibile al pubblico. Si andrà a realizzare un ampio piazzale destinato a parcheggio su una superficie di 6mila mq. con la capienza di circa 105 posti auto ed è previsto l’allargamento di via Serapide che, oltre a comprendere opere stradali, si sviluppa attraverso la realizzazione di un nuovo marciapiedi e di nuove ringhiere parapetto.
Presso l’Archivio di Stato di Latina vi è conservato un fondo relativo alla vetreria di Gaeta «Azienda vetrerie industriali Ricciardi – AVIR di Gaeta» composto da un fondo con documenti che vanno dal 1912 al 1999. Dall’analisi di questi documenti emerge che la vetreria, sorta agli inizi del ‘900 come cooperativa, operava a Gaeta con una produzione importante già a cavallo del primo conflitto mondiale, e fino alla fine degli anni ’70. Nel 1924 divenne spa, dando inizio ad una serie di trasformazioni della proprietà che hanno avuto fine, in epoca recentissima, con la vendita del sito a privati. La documentazione comprende elaborati grafici e tecnici, carteggio amministrativo, statuti e verbali del c.d.a., contabilità, gestione amministrativa e sanitaria del personale.
L’ex vetreria Avir, fu collocata in un punto strategico della città di Gaeta, vicino al centro e a ridosso della spiaggia di Serapo che all’epoca si presentava come una duna di sabbia chiara e finissima che evidentemente rappresentava un approvvigionamento della materia prima facile e a basso prezzo. Nel tempo tale attività di prelevamento ridusse la larghezza di questa spiaggia che rimane tuttavia una delle più belle del litorale laziale.
Lo stabilimento venne costruito ad opera di una cooperativa di produzione nel 1909. Vi andarono a lavorare vetrai già specializzati «maestri». Attraverso il sistema cooperativistico essi gestirono anche il consumo, l’edilizia e la cultura. i vetrai infatti promuovevano iniziative culturali, circoli ricreativi e biblioteche. La vetreria così divenne un polo dinamico di trasformazione, di crescita economica e sociale, nei successivi 60 anni, infatti, tutt’intorno sorse la città.
Nonostante le difficoltà nel reperire il carbone durante la prima guerra mondiale la vetreria intorno 1926 riprese a funzionare. Durante la seconda guerra mondiale Gaeta venne pesantemente bombardata e la vetreria subì gravi danni ma già nel 1947 la ricostruzione fu terminata. Nel 1955 iniziò la trasformazione industriale, vennero introdotti i macchinari rotativi e ridotta la manodopera che passò da circa 400 unità a 240 operai. Nel 1968 l’azienda su acquistata dall’AVIR S.p.a. che possedeva quasi la totalità delle vetrerie presenti sul territorio italiano. Negli anni ’70 l’attività andò diminuendo finché all’inizio degli anni ottanta ne fu dichiarata l’inattività.